Amarone della Valpolicella Riserva "La Rosta"D.O.C.G. 2019
Degani
- Annata 2019
- Gradazione 15% vol.
- Colore rosso scuro quasi essonite
- Vitigno Corvina, Rondinella, Corvinone
- Sinonimi Corba, Rondinella, Corvinon
- Temperatura di servizio 15/16°C
34.00 €
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Caratteristiche&Curiosità
Il primo a parlare di uva Corvina Veronese è stato il Pollini (1824); è il vitigno principale per la produzione dell'Amarone ed è centrale anche per gli altri vini della denominazione Valpolicella. Le sue caratteristiche si traducono in aromi fruttati, ulteriormente amplificati dalla consuetudine della vinificazione previo appassimento delle uve; in tal modo, e grazie all'utilizzo del legno in affinamento, si amplia la gamma e la complessità delle sensazioni olfattive. La base dei profumi di frutta appassita è data da molecole chiamate lattoni; le note balsamiche sono originate da terpeni che ricordano l'odore della canfora ed affiorano dopo qualche anno di bottiglia. Le note di frutta sono a carico di due vecchie conoscenze, furaneolo e beta-damascenone; recentemente, è stata scoperta la presenza di rotundone (pepe) e vitispirano (incenso). Il legno, infine, contribuisce alla formazione di composti fenolici che a vario titolo si traducono in sentori di affumicato e liquirizia. Sarà, ma non ci crede nessuno... Per quanto riguarda, nello specifico, i rossi di Degani, abbiamo un minimo comune denominatore che accomuna tutta la sua linea, a partire dal Valpolicella Classico sino ad arrivare al suo cru “La Rosta”: l’eleganza e, soprattutto, la tipicità. Negli anni, Aldo Degani ha fatto di tutto per ottenere questo “marchio di fabbrica” e mantenere al top la qualità dei suoi vini, lavorando alacremente e coltivando i vigneti in prima persona: la sua dedizione è tale che una volta, mentre potava le vigne sotto il sole di agosto, ha rischiato seriamente un infarto per la fatica. Il risultato dei suoi sforzi, tuttavia, viene ampiamente ripagato ed è sotto gli occhi di tutti. L’Amarone “La Rosta” costituisce senz’ombra di dubbio la punta di diamante dell’azienda: al palato è secco, complesso, fitto, dalla struttura importante; alcolico e glicerinoso al punto giusto, denota una buona freschezza ed un tannino setoso e poco invadente. Rispetto all’Amarone “base” presenta, in aggiunta, note di tabacco, pepe verde, chiodo di garofano e cioccolato, amalgamate da una sfumatura affumicata e di incenso (sarà la barrique?). Gran bel vino, bravo Aldo, per fortuna sei scampato all’infarto! (Testo di Fabio Scarpitti per Scarpitti Distribuzione snc ©)
Abbinamento
Arrosto di capriolo. Dovete procurarvi una coscia da almeno 1 kg, disossarla e riporla in una teglia larga; salatela, pepatela e rosolatela a fuoco vivo con olio extravergine, bagnandola con mezza bottiglia dell’Amarone in questione. Terminate la cottura in forno a 180°C per 40 minuti, aggiungendo delle verdure tagliate a dadini. A cottura ultimata, passate il sugo al setaccio, tagliate il cosciotto a fette e posizionatelo su un piatto di portata rovente. Servitelo con una purea di patate e una gelatina di mirtilli rossi. Spettacolare.
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