Terre Siciliane “Maquè” Rosso I.G.T. s.a.

A quanto pare il Perricone discende direttamente dal Sangiovese, al pari di Susumaniello e Frappato. Gli ettari totali vitati sono solo 192, pari allo 0,3% della superficie viticola siciliana. Se ne fa menzione già nel Bollettino Ampelografico di Nicolosi del 1883. Di base è un vitigno poco produttivo, molto resistente alla siccità e particolarmente ricco di tannini: questo aspetto ne rende difficile la vinificazione, poiché necessita di una perfetta maturazione delle uve. In caso contrario, si carica di sensazioni vegetali importanti e poco piacevoli. Onde evitare tutto ciò, Marco Sferlazzo procede ad un'accurata selezione dei grappoli migliori e ricorre alla malolattica a seguito della fermentazione alcolica. Questa fase vede una macerazione delle uve per 8 giorni in vasche di cemento, mentre l'affinamento avviene in botti grandi di rovere per una durata di 2 anni. Frappato e Perricone hanno caratteristiche simili e non è un caso che Porta del Vento produca un vino assemblando appunto Nero d'Avola e Perricone; il Maqué Rosso è un vino assolutamente centrato, che potremmo definire un "Cerasuolo di Palermo". Più concentrato e meno spigoloso del Perricone in purezza, del quale fa sua la componente astringente, è un vino equilibrato, piacevole, morbido. Al naso ritroviamo i frutti rossi e neri di bosco in un’ampia gamma, arricchiti da sentori di incenso, salvia e carruba. Davvero un bel connubio, complesso e profondo, che si avvale di vinificazione e affinamento in vasche di cemento, con macerazione sulle bucce più lunghe per il Perricone. (Testo di Fabio Scarpitti per Scarpitti Distribuzione snc ©)